Parigi-Roubaix 2019, l’Inferno del Nord respinge gli azzurri da venti anni
Resta la Parigi – Roubaix. Con lo strepitoso successo di Alberto Bettiol al Giro delle Fiandre 2019 l’Italia è tornata sul trono di una classica Monumento internazionale dopo dodici anni dall’ultima volta, a dodici anni dal trionfo di Alessandro Ballan, anche se l’ultima in ordine di tempo era la Liegi – Bastogne – Liegi conquistata tre settimane più tardi da Danilo Di Luca. Mentre Vincenzo Nibali nel 2015 ha sbloccato un contatore che aveva toccato i sette anni a Il Lombardia, ripetendosi nel 2017 e poi con lo splendido successo anche lo scorso anno alla Milano – Sanremo (dodici anni dopo Filippo Pozzato), per vincere anche fuori dai confini nazionali si è dovuto aspettare la scorsa domenica, con l’irresistibile progressione del corridore toscano.
Con il suo scatto il portacolori della EF Education First ha ottenuto un risultato di primissimo piano, che ci riporta anche nelle posizioni di vertice del Ranking Olimpico in vista di Tokyo 2020, regalando anche nuove speranze al tanto vituperato ciclismo italiano, che da qualche anno sembrava aggrapparsi ed arroccarsi intorno allo Squalo Dello Stretto. Il siciliano resta la punta di diamante ovviamente, nei grandi giri come nelle classiche (tanto che alla Doyenne del 28 aprile la grande sperata sarà di nuovo lui), ma quanto realizzato dal corridore di Poggibonsi mostra che c’è anche altro.
Bettiol salterà tuttavia l’Inferno del Nord, la corsa che al momento resta la più ostica per i nostri colori. Malgrado una buona tradizione in passato, tanto che attualmente è la Monumento più vinta dagli italiani per un totale di 13 successi (tra i quali tre dello sceriffo Francesco Moser, due del pioniere Maurice Garin e due del compianto Franco Ballerini). L’ultima vittoria risale infatti ormai al secolo (e millennio) scorso, quando ad imporsi fu Andrea Tafi, per un ventennale che il toscano avrebbe voluto festeggiare a modo suo, con le speranze definitivamente tramontate con un mesto infortunio.
Difficile pensare che questa domenica possa arrivare l’atteso trionfo. E se effettivamente in pochi avrebbero potuto pronosticare il successo di Alberto Bettiol, il toscano, che non ci sarà al via di Compiègne, aveva comunque dato segnali che al momento non sembrano essere arrivati da altri nostri connazionali per la corsa verso il noto velodromo. Le speranze sono comunque affidate a Gianni Moscon e Matteo Trentin, corridori che indubbiamente hanno le qualità per riuscirci. Se non tra qualche giorno, in carriera il successo è alla loro portata.
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